Playlist di Salmo, il successo da PornHub a Spotify
Salmo sa esattamente come fare. Tutto.
È un vero artista, tanto dal punto di vista musicale quanto dal punto di vista comunicativo. L’hype che si è creato intorno all’uscita del suo nuovo album, Playlist uscito il 9 novembre per Sony Music Italia, è frutto tanto della credibilità che il rapper sardo si è costruito negli anni, tanto dell’ottima campagna promozionale pensata per questo disco.
Dall’apertura di un canale Pornhub a nome Salmo con la partecipazione della pornostar Vittoria Risi all’esibizione per le strade di Milano travestito da clochard, le soluzioni pensate per far crescere l’attesa attorno al suo ultimo lavoro sono state originali ed efficaci.
Già il primo singolo, 90MIN, aveva raggiunto il disco d’oro e superato il milione di visualizzazioni nelle prime 24 ore ma il risultato dell’ottima campagna mediatica è stato visibile quando in poche ore Playlist ha distrutto ogni record di Spotify Italia, raggiungendo le classifiche internazionali.
Il grande merito di Salmo è di essersi costruito un pubblico assai eterogeneo e trasversale, coinvolgendo tanto i Millenials tanto gli ascoltatori più attempati ma attenti alle poche buone offerte musicali italiane.
La peculiarità del rapper sardo è la sperimentazione musicale che nelle sue composizioni va di pari passo con la cura dei testi. L’inserimento all’interno dei beat di parti hardcore o la struttura e le sonorità di alcuni brani spiccatamente rock differenziano il suo lavoro da quello di qualunque altro rapper della scena mainstream, affondando le radici nelle sue passate esperienze da batterista e cantante.
Il titolo dell’album non è casuale. Playlist è un album di 12 potenziali singoli, senza fronzoli e senza canzoni riempitive. Esattamente come lo sono le nostre selezioni musicali.
90MIN è una impietosa descrizione dell’Italia di oggi. Una fotografia dell’educazione, della politica, dell’amministrazione pubblica, della malavita, dei media, della sanità, della religione italica dei nostri giorni, cruda e lucida.
In Stai zitto Salmo alterna le rime con uno dei suoi maestri, Fabri Fibra, ispiratissimo per questo brano mentre Cabriolet vede l’improbabile ed esplosiva collaborazione con Sfera Ebbasta dando origine ad un pezzo estremamente piacevole, in cui la partecipazione del trapper trova un inserimento ideale e la voce di Salmo può distendersi, come mai era successo in passato, in un ritornello estremamente dolce e melodico, niente in comune con la solita vocalità rude ed aggressiva che caratterizza il suo rappato.
Ricchi e Morti e Dispovery Channel (in cui il featuring con Nitro regala picchi di flow altissimi viaggiando su una base musicale ultra-aggressive) sono invece le due facce della stessa medaglia, trattando il tema del far soldi dal punto di vista dei ricchi e dei poveri, con una critica ad ambo le parti, soprattutto ai colleghi che si esibiscono dal vivo esclusivamente a scopo remunerativo.
Sparare alla luna è una delle chicche di quest’album. Il rap di Salmo e la voce melodica di Coez rendono questo pezzo una vera mina radiofonica ed è già tra i brani più amati del disco.
Il cielo nella stanza è invece l’unica stonatura della playlist. Salmo si avventura nella sua prima composizione romantica, non trovandosi evidentemente assai a suo agio, forse essendo una paraculata commerciale.
Nonostante Playlist abbia diviso pubblico e critica, tra i fan della prima ora che hanno criticato alcune scelte artistiche ed il nuovo pubblico letteralmente rapito, sembra che Salmo sia trasportato da una corrente ascensionale inesorabile ed inarrestabile che lo sta portando a consolidarsi sempre più come figura di riferimento del rap italiano, fuggendo dalle vie più semplici aperte dalla tv e dagli inviti a partecipare come giudice ai talent show e costruendosi in tal modo una credibility sempre più rocciosa.