La Top-Ten meno due dei fumetti da leggere in estate
di Alessandra Farro
Antiche credenze popolari, nei secoli, hanno preteso da parte di giornali, blog e media in generale due cose, tra le tante indispensabili: la pubblicità e la top-ten dei libri/fumetti/shampoo/dentifrici da regalare a natale. Siccome quest’anno pure noi di FuoriPosto abbiamo deciso di entrare a far parte di questa tradizione, con la mia fantastica top-ten dei fumetti +1, ho deciso di riprovarci, e scardinare questa cosa per cui le top-ten funzionano soltanto nei mesi freddi.
Per cui, Signore e Signori, vi presento la top-ten (meno due) dei fumetti da leggere col caldo, sulla sabbia, sotto l’ombrellone, in barca a vela, in kayak e chi più ne ha, più ne metta:
1. “La Casa” di Paco Roca (Tunuè)
Che, va bene, non è uscito ieri. Però, d’estate c’è bisogno di quelle emozioni tenui, che ti restituiscono calore, una punta di malinconia e dei meravigliosi disegni. Il tutto, nel caso specifico, fornito dal creatore di “Rughe” in un formato differente dal solito e con dei tratti autobiografici, che starete lì a rileggere le strisce per indovinare dov’è che dice il vero e dov’è che se l’è inventato. Potrebbe diventare il vostro nuovo gioco estivo, pensateci.
2. “Da quassù la terra è bellissima” di Toni Bruno (Bao Publishing)
Allora, partiamo dal presupposto che Toni Bruno ha ideato, disegnato e colorato da solo tutto questo enorme e meraviglioso fumetto. Detto ciò, un’altra cosa importante per l’estate è immaginare di essere altrove (come sempre, tra l’altro), di rinfrancarsi dal gelido inverno e, magari, di trovare un po’ di pace dentro la propria testa; perché no, chiarendosi le idee riguardo qualcosa, per esempio. “Da quassù la terra è bellissima” è un’ottima terapia sbroglia-garbugli, leggere per credere, perché, davvero, è un libro che ti scioglie il cuore e la testa.
3. “Rosalie Lightning” di Tom Hart (Becco Giallo)
In effetti, questa terza scelta è un po’ più discutibile, non per la bellezza del fumetto – che è proprio bello, commovente, da lacerare il cuore in mille granelli polverosi – ma, ecco, proprio perché è capace di lacerare il cuore in mille granelli polverosi c’è bisogno di accostare la scritta “DANGER” accanto al consiglio di lettura, perché magari uno d’estate vuole ridere un po’ e allora forse è meglio se sceglie di leggere qualcos’altro, ma se vuole sapere che significa perdere una figlia prematuramente, in modo molto poetico, allora è tra le pagine giuste.
4. “Come svanire completamente” di Alessandro Baronciani
And the winner is, in the whole life… Alessandro Baronciani, che autoproduce un libro unico nel suo genere, e non soltanto per la matita inconfondibile del suo autore, ma per le modalità di acquisto, di diffusione dell’opera e di creazione della stessa, per cui io non dico niente, c’è un sito apposito qui, godiamone tutti.
P.S. per una questione di pseudo-dissonanze (e perché è diventato il mio libro preferito e secondo me farebbe bene a tutti leggerlo) consiglio la lettura incrociata di Baronciani e del primo romanzo di Catherine Lacey, “Nessuno scompare davvero” per Sur.
5. “Jones e altri sogni” di Franco Matticchio (Rizzoli Lizard)
“Ha una benda sull’occhio, ma non è un pirata. Ama dormire, ma con i cuscini ha una relazione parecchio complicata.” Perché è pur giusto concedersi a mini-racconti d’estate e questa è l’antologia delle storie di Jones, creato da uno degli illustratori più bravi d’Italia.
6. “Il Fabbricante di Buste” di Chris Oliveros (Coconino Press)
Siccome in vacanza va a finire che uno poi si rilassata troppo e non pensa ai problemi della vita, “Il fabbricante di buste” è pronto a ricordarci cosa significhi dover stare a passo coi tempi, combattere con scadenze, bollette, dover lavorare, lavorare e lavorare per migliorarsi, per la propria famiglia, cercando di mantenere una certa lucidità, perché se poi si arriva a mischiare la realtà con l’immaginazione allora il mondo cambia, noi cambiamo e diventa ancora tutto più difficile. Insomma, una storia per stare tranquilli e rilassati, ma bella, bella davvero.
7. “Quasi Signorina” di Cristina Portolano (Topipittori)
Perché c’è Napoli, una bambina che ha uno scambio epistolare con Barbie e Maradona per migliore amico immaginario ed è autobiografico e racconta del difficile passaggio dall’infanzia all’adolescenza, delle ipocrisie che lo caratterizzano e di quanto sia coraggiosa una bambina che decide di non volerne sapere niente di tutta questa faccenda e non fa niente se è uscito un po’ di tempo fa, perché si merita di viaggiare ancora un sacco. Qui la recensione.
E poi, l’evergreen finale, che è sempre importante leggere se non avete idee precise riguardo alla vostra estate e vi piace la Sicilia:
8. “La Distanza” di Colapesce e Baronciani (Bao Publishing)
Magari, se siete felicemente impegnati in una relazione a distanza, potreste anche pensare di farne a meno, ma giusto perché potrebbe procurarvi qualche scompenso emotivo. Altrimenti, dovreste davvero leggerlo, anche solamente perché la Sicilia così non l’avete mai vista. Qui la recensione.