8, il ritorno dei Subsonica tra riscoperte e innovazioni
Quattro anni sono passati dall’uscita di Una nave in una foresta, quattro anni in cui i diversi membri dei Subsonica hanno temporaneamente diviso le proprie strade artistiche in progetti collaterali: Samuel con Il codice della bellezza ha approcciato la via del pop, Max Casacci ha dato sfogo alla sua poliedricità in esperienze jazz ed elettroniche (coinvolgendo anche Ninja col nome di Demonology HiFi), Vicio sta per dare alle stampe un libro e ha collaborato ad un singolo di Ezra James, mentre Boosta ha espanso la sua dimensione pop ed elettronica con La stanza intelligente.
Ascoltando 8, il nuovo album dei Subsonica uscito il 12 ottobre per Sony Musica, si ha la sensazione che le singole esperienze accumulate in questi anni abbiano arricchito la band di diverse sfaccettature ma sembra anche che il quintetto torinese abbia dovuto guardarsi alle spalle, ritornare sul proprio passato, per ritrovare la propria identità.
È così che 8 si divide in un album interlocutorio in cui alcune tracce (Jolly Roger, Fenice, Punto critico, Cieli in fiamme Fenice) rimandano alle sonorità e alle ritmiche di Microchip Emozionale (ci sono riusciti a bissare il Microchip Emozionale!) mentre altre esplorano alcuni mondi sonori che già iniziavano ad intravedersi in Una nave in una foresta e che sono stati ulteriormente espansi in quest’ultimo lavoro.
Nonostante le fiammate rock ed i ritmi sostenuti dei brani late ’90 siano sempre godibili e tocchino corde profonde nei cuori degli appassionati dei lontani fasti, sono proprio le novità a rendere quest’album interessante e a catturare l’attenzione.
Su tutte spicca L’incubo, pezzo che vede la collaborazione di Willie Peyote, unico nonché azzeccatissimo ospite del disco. Il ritmo compassato ed i tempi dilatati, l’arrangiamento e la melodia vocale di Samuel si sposano alla perfezione con i versi cantati dal rapper torinese e la tematica incentrata sul disagio dei giorni d’oggi, in cui l’Italia risulta nuovamente tormentata dalle incertezze, rende questa la canzone più rappresentativa della raccolta.
Le onde esplora invece nuovi orizzonti di intimità con un bellissimo verso voce e piano seguito da sperimentazioni elettroniche che trasmettono un senso di pesantezza, lasciando alla musica la descrizione emotiva della morte dell’amico Carlo Rossi.
Respirare ha le potenzialità per essere un ottimo singolo che riesce a conciliare le melodie radiofoniche con il nuovo sound, mentre Bottiglie rotte è un singolone orientato molto più sullo stile di Specchio.
Nuove Radici potrebbe rappresentare il seme di qualcosa che verrà, il baccello da cui nasceranno nuove radici per la musica dei Subsonica.
8 è un disco che rispecchia a pieno l’età anagrafica della band, ormai sulle scene dal 1996. Come un 22enne sembra attratto dal futuro, dalla crescita, dalla tensione verso la maturità. Al contempo risulta ancora intimorito di aprirsi completamente al nuovo, sembra aver bisogno di ritrovarsi, di dare luogo agli ultimi fuochi d’artificio della propria adolescenza.
Noi aspetteremo pazientemente il processo di maturazione perchè da questo alcum è chiaro che i Subsonica hanno ancora tanto da dire.